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Soldati, Màrio.

Scrittore e regista cinematografico italiano. Di famiglia borghese e di educazione cattolica, compì gli studi a Torino, dapprima presso un collegio di Gesuiti e quindi alla locale università, dove frequentò il gruppo di P. Gobetti e dove si laureò in Lettere. Dopo un soggiorno a Roma per seguire i corsi di Storia dell'arte all'università, si trasferì fra il 1929 e il 1931 negli Stati Uniti, dove perfezionò i suoi studi e insegnò alla Columbia University di New York. In America fu anche corrispondente del quotidiano di Genova “Il Lavoro”. Al ritorno in Italia, stabilitosi a Roma, si dedicò sia all'attività letteraria - iniziata peraltro già nel 1924 con il lavoro teatrale Pilato e proseguita con il racconto Salmace (1929), che lo segnalò agli occhi della critica - sia a collaborazioni sempre più intense con il mondo del cinema: iniziò infatti scrivendo sceneggiature con il regista M. Camerini e si dedicò poi alla regia. Nel 1935 diede alle stampe America primo amore, felicissimo diario delle impressioni raccolte dalla sua permanenza negli Stati Uniti, e l'anno successivo pubblicò Ventiquattro ore in un studio cinematografico. Come regista debuttò nel 1938 con il film La principessa Tarakanova, in collaborazione con Ozep; ma fu con Piccolo mondo antico, tratto dall'omonimo romanzo di A. Fogazzaro (uno dei suoi autori prediletti), che nel 1940 S. si impose al pubblico e alla critica: da allora alternò sempre la produzione narrativa a quella di regista. Nel 1941 uscì il romanzo La verità sul caso Motta, storia, fra il giallo, il grottesco e il metafisico, di un giovane timido che vive in un mondo fantastico per finire poi in manicomio. Nel 1942 diresse il film Malombra, anche questo tratto dall'opera omonima di A. Fogazzaro; ad esso fecero seguito le riduzioni cinematografiche de Le miserie del signor Travet (1946), di Eugenia Grandet (1947) e di Daniele Cortis, altro romanzo di Fogazzaro. Ai medesimi anni risalgono numerose opere di narrativa, fra cui L'amico gesuita, Racconti (1943) e Fuga in Italia (1947); del 1950 è la raccolta di tre racconti intitolata A cena col commendatore. Ancora più prolifico e ricco di successi fu il ventennio fra il 1950 e il 1970, in cui la produzione di S. continuò a spaziare dall'ambito cinematografico (fra gli oltre 20 film meritano di essere ricordati Donne e briganti; O.K. Nerone; I tre corsari; Jolanda, la figlia del corsaro Nero; La provinciale; La mano dello straniero; La donna del fiume; Era di venerdì 17; Italia piccola; Policarpo, ufficiale di scrittura, nonché la sceneggiatura del film La Bibbia) a quello letterario, riscuotendo consensi e fama con svariate opere, fra cui Lettere da Capri (1954); La confessione (1955); Racconti (1956); Il vero Silvestri (1957); La messa dei villeggianti (1959); Storie di spettri (1962); Le due città (1964); I disperati del benessere (1966); La busta arancione (1966); I racconti del maresciallo (1967), dai quali fu tratta anche un'edizione televisiva; Lavori in corso (1969); L'attore (1970) e 55 Novelle per l'inverno (1971). Negli anni successivi, S. si occupò ampiamente anche di critica cinematografica e di televisione, conseguendo risultati considerevoli, come nella serie Nuovi racconti del maresciallo del 1984. Dotato di un notevole talento narrativo e di un'intelligenza sottilmente ironica, nel corso della sua fortunata carriera letteraria S. ha perfezionato uno stile particolare, morbido e estroso insieme, che non rinnega l'eredità del Romanticismo e del Crepuscolarismo piemontesi, ma la fonde con la lezione del Saggismo di E. Cecchi e con l'esperienza del Neorealismo: da tale felice connubio di tendenze deriva una prosa vivace e leggera, dal ritmo agile e incalzante, ma non priva di momenti di riflessione e di autentica poesia. Nella sua produzione più recente S. ha ulteriormente dato prova della sua complessa personalità, rivelando una duttilità e un'apertura verso problemi e aspetti della moderna civiltà tali da poter essere definite le sue più autentiche e valide caratteristiche: fra le sue ultime opere sono da annoverare Lo smeraldo (1974); Lo specchio inclinato (1975); La sposa americana (1978); Addio diletta Amelia (1979); L'incendio (1981); La casa del perché (1982); L'architetto (1985), El paseo de Gracia (1987) (Torino 1906 – Tellaro, La Spezia 1999).